Cosa ci dobbiamo dire
I
Apriamo le porte al terrore di un'altra narrazione
l'ennesima senza rumore, senza increspature.
Niente vola e il caldo ci indurisce,
ora è tutto condiviso e corretto
fra noi, attenti alle piantine
ai detriti e a ciò che non si ferma mai.
Il silenzio di un figlio che non trema
e lavora le parole della terra.
II
Occhi coperti, allisciati, allunati
occhi fasciati che nella notte mutano
occhi senza consenso
né lucore, né pietose albe.
Ci è sconosciuto
questo colore di cielo
sentiamo solo il "noi"
e qualche battito mai percepito prima,
tremolante e cucciolo, puntiglioso e affamato.
Tutto è cambiato
cresce senza permesso, senza logica.