Omaggio ai cento anni di Rocco Scotellaro
Il 19 aprile 1923 nasce a Tricarico Rocco Scotellaro. L’uomo straordinario e il grande poeta. Ancora oggi una storia da raccontare, una memoria da tramandare.
Franco Fortini scrive che la poesia di Rocco era la verità, il canto di fedeltà di un intellettuale moderno al suo paese d’origine, al mondo sparuto e degno del padre e della madre: la celebrazione dei momenti più alti della vita collettiva di una classe che prende coscienza di sé.
Rocco Scotellaro non è stato soltanto il poeta della libertà contadina, ma soprattutto ancora oggi è l’uomo socialista che ci ha lasciato una testimonianza di lotta per difendere e conquistare la libertà, bene prezioso senza il quale non esiste l’uomo nella sua dignità.
Scotellaro, intellettuale meridionale che con la poesia e con la sua militanza socialista ha contribuito alla lotta per la redenzione del Mezzogiorno, senza assimilare gli insegnamenti del marxismo ma puntando soprattutto sulla radice libertaria della questione, stando lontano dai furori ideologici e dogmatici.
Nel centenario della sua nascita Rocco Scotellaro ha ancora una voce forte che va ascoltata, ancora oggi, come giustamente scriveva Carlo Levi, leggendolo ci accorgiamo che Rocco ha vissuto l’esperienza del mondo contadino come esperienza di libertà, come esperienza di vita, come la maggiore esperienza di vita possibile.
Sta proprio qui la modernità e la contemporaneità e l’attualità della poesia di Rocco Scotellaro. Nella sua totale adesione all’umanità, nel suo incondizionato essere uno degli altri ma soprattutto pensare e agire come uno scrittore autentico, scrittore di origine contadina che nel nome della libertà ha saputo parlare al mondo, essere mondo.
Montale scrive che Rocco Scotellaro ci ha lasciato un centinaio di liriche che rimarranno certo tra le più significative del Novecento.
Scotellaro in ogni verso si rivela un poeta vero, l’uomo politico che ha concepito il mondo contadino in termini di umanesimo, un autentico e appassionato cantore della questione umana che non si può pensare senza il concetto di libertà.
«L’uomo Scotellaro era poi avvincente, generoso, entusiasta, con qualcosa della tempra di un eroe garibaldino; uno di quegli uomini che lasciano la traccia, una scia dietro di sé. E non c’è dubbio che in un simile solco si manterrà vivo il suo ricordo tra gli amici, e anche tra coloro che, come chi scrive questa nota, si rammaricano di averlo incontrato troppo raramente».
Queste bellissime parole scritte da Eugenio Montale sono per te grande poeta, che oggi avresti compiuto cento anni.
Buon compleanno Rocco. Sulla tua tomba troverai i nostri e i tuoi garofani e insieme ci berremo una tazza colma di vino perché, come tu ci hai insegnato, lungo il perire dei tempi, l’alba è sempre nuova.